Savages
Sauvages
Regia: Claude Barras; sceneggiatura: Claude Barras, Catherine Paillé; produzione: Nadasdy Film, Haut et Court, Panique, Hélium Films, Beast Animation; distribuzione: Goodfellas.
Presentato alla 77° edizione del Festival di Cannes, in Piazza Grande alla 77° edizione del Festival di Locarno e in concorso alla 48° edizione del Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy.
Svizzera, Francia, Belgio, 2024, 87’. Animazione stop motion. Versione originale con sottotitoli in italiano. Opera seconda.
Film eleggibile per il Premio Fondazione AEM – Ciak: l’ambiente! di Festival Piccolo Grande Cinema 2024.
SINOSSI
In Borneo, vicino alla foresta tropicale, Kéria si prende cura di un cucciolo di orango trovato orfano nella piantagione di olio di palma dove lavora suo padre. Nel frattempo, anche il suo cuginetto Selaï si rifugia da loro, per sfuggire agli scontri tra la sua famiglia Penan, popolo indigeno delle foreste del Borneo, e le compagnie di disboscamento. Uniti da un forte legame, Kéria, Selaï e il piccolo orango Oshi affrontano numerosi ostacoli per proteggere la foresta dalla distruzione. La loro grande avventura porterà Kéria a riscoprire le sue radici Penan e i valori universali di solidarietà, rispetto e dignità umana. Una toccante favola ecologica che denuncia la cupidigia umana e sogna un mondo più giusto e rispettoso della natura.
NOTE DI REGIA
I miei nonni erano contadini tradizionali che facevano molte cose da soli. E anche mio padre, che non solo costruiva, ma riutilizzava anche gli oggetti, perché non si buttava via niente. […] Questa idea di manualità, di riutilizzo, è certamente qualcosa che ho ereditato e che uso nel mio lavoro. Per andare oltre, credo che per me la stop motion sia una forma di resistenza contro il mondo virtuale e i computer. […] Ho bisogno di essere direttamente connesso alla realtà, di passare fisicamente del tempo sul set con il cameraman, gli animatori, di confrontarmi con la materialità e le restrizioni fisiche di set e pupazzi.
BIO REGISTA
Claude Barras (1973) è un regista e produttore svizzero. Ha studiato illustrazione per libri per bambini all’École Émile Cohl, ha poi approfondito Antropologia e Immagini Digitali all’Università di Lullière a Lione, e si è specializzato in Infografiche 3D alla Scuola d’Arte di Losanna. Dopo aver co-diretto il cortometraggio animato Banquise nel 2006, ha collaborato con il collettivo Helium Films, producendo vari corti premiati a livello internazionale. Il suo primo lungometraggio in stop motion, La mia vita da Zucchina, ha debuttato al Festival di Cannes nel 2016, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui due Césars. Attualmente, sta sviluppando nuovi progetti, tra cui un documentario e l’adattamento di una graphic novel.
PLOT
In Borneo, near the rainforest, Kéria takes care of a baby orangutan found orphaned on the palm oil plantation where her father works. Meanwhile, her little cousin Selaï also takes refuge with them, to escape the clashes between his Penan family, the indigenous people of the forests of Borneo, and the deforestation companies. United by a strong bond, Kéria, Selaï and the baby orangutan Oshi face numerous obstacles to protect the forest from being destroyed. Their great adventure will lead Kéria to rediscover her Penan roots and the universal values of solidarity, respect and human dignity. A touching ecological fable that denounces human greed and dreams of a fairer world.
DIRECTOR’S NOTE
My grandparents were traditional farmers who made a lot of things themselves. And my father too – not only did he make things but he also repurposed stuff, because throwing things away was just not done. […] This idea of craftsmanship, repurposing, is certainly something I have inherited and which I use in my work. To take this further, I think that for me, stop-motion is a form of resistance against the virtual world and computers. […] I need to be directly connected to reality, to physically spend time on set with the cameraman, the animators, to confront myself with the materiality and the physical restrictions of sets and puppets.
DIRECTOR’S BIO
Claude Barras (1973) is a Swiss filmmaker and producer. He studied illustration for children’s books at the École Émile Cohl, went on to study Anthropology and Digital Images at the University of Lullière in Lyon, and specialised in 3D Infographics at the Lausanne School of Art. After co-directing the animated short Banquise in 2006, he collaborated with the Helium Films collective, producing several internationally awarded shorts. His first stop motion feature film, My Life as a Courgette, debuted at the Cannes Film Festival in 2016, winning numerous awards, including two Césars. He is currently developing new projects, including a documentary and the adaptation of a graphic novel.